Nido artificiale per barbagianni Tyto alba installato su una sughera monumentale. Oasi WWF di Orbetello. Foto D. Centili
L'Oasi di Orbetello non è soltanto una splendida laguna piena di fenicotteri, cavalieri d'Italia, volpoche, aironi e così via.
Ha anche un altro volto, meno spettacolare ma non meno pieno di vita, costituito da un mosaico di prati, siepi, campi e boschi. In questi ambienti vivono quattro delle sei specie di rapaci notturni che si riproducono in Italia centrale.
Assiolo (Otus scops). E' il rapace notturno più comune nell'oasi. In media 5-6 coppie (fino a un massimo di 9 nel 2005) si insediano ogni anno nelle cassette-nido del progetto assioli.
Oltre a queste vi sono probabilmente altre coppie che nidificano in siti naturali come vecchie cavità di picchio verde, nidi di stecchi di gazza, anfratti nei capannoni agricoli in disuso presso il centro visite dell'oasi, oppure in qualche nido artificiale installato in anni passati in qualche angolo remoto e lì dimenticato.
Civetta (Athene noctua). Una coppia vive (e presumibilmente si riproduce) in un vecchio capannone abbandonato presso il centro visite del Ceriolo. E' difficile che vi siano altre coppie di civetta perché non sono presenti strutture con cavità che la specie possa utilizzare come rifugi e siti riproduttivi.
Queste strutture in Italia centrale sono principalmente edifici, meglio se in rovina, mucchi di pietre in mezzo ai campi e altre cavità nella roccia.
Giovani barbagianni Tyto alba fotografati in un nido artificiale. Oasi WWF di Orbetello, foto J. Crisalli
Barbagianni (Tyto alba). Una coppia si riproduce da alcuni anni all'interno di un bellissimo e spazioso nido artificiale posto su un enorme albero non lontano dal centro visite dell'oasi.
Gufo comune (Asio otus). Negli ultimi anni almeno una coppia si è riprodotta in una pineta rada che ospita i nidi artificiali per assioli n. 5 e 6 (vedi mappa dei nidi), in una parte dell'oasi non aperta al pubblico.
Ogni anno alcune decine di gufi passano l'inverno nel bosco di Patanella, una pineta aperta al pubblico che costeggia la laguna di Orbetello nella parte sud-orientale dell'Oasi.
Il grande assente è l'allocco (Strix aluco). Questo strigiforme, molto comune e diffuso in Italia, è una specie molto adattabile, originariamente legata ai boschi che si rinviene anche in altri ambienti come aree agricole con filari e boschetti e parchi e giardini di aree urbane.
A Orbetello non c'è, forse perché non trova grandi alberi con cavità adatte per la nidificazione.