Costruire cassette-nido per assioli (e non solo)
Quella che segue è la descrizione delle cassette-nido installate all'oasi WWF di Orbetello per assioli e upupe. La realizzazione delle cassette nido è ispirata alle indicazioni riportate sul libro "Nidi artificiali" (Premuda, Bedonni e Ballanti, 2000 - ed. Calderini).
Caratteristiche. Il modello è la cosiddetta "cassetta chiusa grande" adatta ad assioli e upupe. Le dimensioni interne sono 20x23 cm (base) x30 cm (altezza). Il foro d'ingresso ha diametro di 6 cm. Il tetto si apre con due cerniere.
Materiale. Le cassette-nido di Orbetello sono in legno multistrato di spessore 1,5 cm. Vantaggi: legno facile da tagliare e da bucare, economico, flessibile cosicché si deforma invece di spezzarsi e non si crepa. Svantaggi: ha vita abbastanza breve perché teme l'umidità, ha bisogno di manutenzione costante e piace alle formiche.
Realizzazione. Colla vinavil e viti per montare insieme i pezzi. Due o tre cerniere per fissare il tetto al lato posteriore e permettere l'apertura. Sul fondo fare alcuni piccoli buchi con il trapano per il drenaggio dell'acqua.
Cassetta-nido n. 2. Foto E. D'Avino
Verniciatura. Sull'esterno con vernice non tossica all'acqua di colore marrone scuro o simile.
Installazione. Su alberi con tronco robusto tramite fil di ferro infilato in un tubo di gomma per non danneggiare la corteccia. Vantaggi: il fissaggio è più facile che avvitando o inchiodando la cassetta direttamente al tronco; nessun danno all'albero; l'eventuale rimozione o spostamento della cassetta-nido è facile (basta tagliare il fil di ferro). Svantaggi: almeno 1 volta l'anno occorre controllare che il fil di ferro non sia diventato troppo stretto o si sia spezzato, e in caso allentarlo o sostituirlo. Alcune specie di alberi come pini e pioppi crescono rapidamente e l'aumento di diametro del tronco può far spezzare il fil di ferro o inglobarlo nella corteccia danneggiando l'albero.
Importante: fissare la cassetta-nido leggermente inclinata in avanti per evitare infiltrazioni d'acqua dal tetto o dal foro d'ingresso.
Fondo. Sul fondo si mette della sabbia grossolana come quella da edilizia in cui gli uccelli scavano una buchetta dove depongono le uova. In mancanza di sabbia usare torba. Evitare segatura o trucioli di legno che attraggono le formiche e possono essere pericolosi per i giovani.
Durata. Pioggia, umidità, calore e insetti tendono a distruggere le cassette-nido che dopo qualche anno di esposizione all'aperto devono essere sostituite o riparate. In particolare la crescita degli alberi su cui sono installate rende necessario ricontrollare il fissaggio per evitare che il legno del nido, sottoposto a uno sforzo sempre crescente, si deformi e si spacchi.
Favo di calabroni in una cassetta-nido. L'interno del tetto era stato spalmato di grasso per evitare l'ancoraggio del favo e i calabroni hanno risolto attaccandolo alla parete posteriore (Monti della Tolfa, Lazio - 2001). Foto D. Centili
Altri ospiti. Le cassette-nido a volte sono utilizzate da ospiti poco graditi. Specialmente i calabroni Vespa crabro possono essere ospiti spiacevoli e al limite pericolosi.
Un modo per impedire a calabroni e vespe di costruire il proprio favo può essere quello di spalmare l'interno della cassetta-nido con del grasso. In questo modo gli insetti hanno difficoltà a far aderire il peduncolo del favo al tetto e alle pareti.
Una cassetta-nido occupata da calabroni può essere visitata senza correre rischi in inverno, quando il ciclo riproduttivo è finito e il favo è abbandonato. A quel punto si può eliminare il favo vuoto, fare le necessarie riparazioni e sperare che questi insetti non ritornino l'anno successivo.
Cassetta-nido con formiche Crematogaster scutellaris (Monti della Tolfa, Lazio - 2001). Foto D. Centili
Le formiche sono spesso le Crematogaster scutellaris (formiche rosse e nere). Penetrano nel legno delle cassette-nido e lo rosicchiano a poco a poco dall'interno.
Assioli e upupe occupano le cassette-nido anche quando queste sono pesantemente infestate dalle formiche.
Infine i ratti Rattus rattus. A Orbetello, questi mammiferi ogni anno trascorrono l'inverno in un certo numero di cassette-nido per poi abbandonarle in marzo-aprile.
Non è mai bello aprire il tetto di una cassetta-nido e trovarci dentro uno o più ratti; a parte questo, il problema maggiore è che riempiono tutto lo spazio disponibile con voluminosi nidi fatti di foglie, aghi di pino e rametti che occorre eliminare prima dell'inizio della stagione riproduttiva degli assioli.
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